Domande e Risposte (FAQ)
Qui troverai le risposte alle domande frequenti. Se desideri ulteriori informazioni contatta il Telefono Verde contro il Fumo 800 554088 oppure naviga nella sezione ‘Mi Informo’ di questa piattaforma.
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Non esiste una soglia di sicurezza sotto la quale si può fumare senza rischi per la salute e perseguendo nel tempo con questa dipendenza le conseguenze tendono ad accumularsi.
Il tumore del polmone, le malattie respiratorie come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e le patologie cardiovascolari (infarto del miocardio, ictus cerebrale) sono i principali danni causati dal fumo. Inoltre, altri tumori, come quelli del cavo orale e della gola, dell'esofago, del pancreas, del colon, della vescica, della prostata, del rene, del seno, delle ovaie e di alcune leucemie, possono essere attivati dalle sostanze cancerogene contenute nel fumo.
Ancora, il fumo è un fattore di rischio per lo sviluppo e la progressione del diabete, della sclerosi multipla, dell’osteoporosi e di molte altre patologie. Infine influisce negativamente sull'apparato riproduttivo femminile e maschile: provoca menopause precoci e l'aterosclerosi e la disfunzione erettile del pene e riduce la fecondità in entrambi i sessi. Non ultimo, determina ingiallimento dei denti e aumenta il rischio di gengiviti in quanto diminuisce le difese immunitarie nei confronti della placca batterica; accelera l’invecchiamento della pelle e provoca un aumento dell'irsutismo del volto e della raucedine.
Ancora, il fumo è un fattore di rischio per lo sviluppo e la progressione del diabete, della sclerosi multipla, dell’osteoporosi e di molte altre patologie. Infine influisce negativamente sull'apparato riproduttivo femminile e maschile: provoca menopause precoci e l'aterosclerosi e la disfunzione erettile del pene e riduce la fecondità in entrambi i sessi. Non ultimo, determina ingiallimento dei denti e aumenta il rischio di gengiviti in quanto diminuisce le difese immunitarie nei confronti della placca batterica; accelera l’invecchiamento della pelle e provoca un aumento dell'irsutismo del volto e della raucedine.
Nel mondo, il fumo passivo uccide circa 1,2 milioni di persone ogni anno. I non fumatori che inalano fumo passivo vanno incontro agli stessi rischi dei fumatori attivi, in particolare patologie cardiovascolari e cancro ai polmoni. Gli effetti più immediati dell'esposizione al fumo passivo sono irritazione agli occhi e al naso, mal di testa, secchezza della gola, vertigini, nausea, tosse e altri problemi respiratori. Bisogna sottolineare che alcune popolazioni risultano particolarmente a rischio, tra queste sicuramente i bambini e le donne in gravidanza.
Continuare a fumare in gravidanza comporta diversi rischi per la gestazione tra cui parto prematuro, aborto spontaneo e gravidanza extrauterina. Il fumo, inoltre, può danneggiare direttamente il feto poiché fumando, il monossido di carbonio attraversa la barriera placentare riducendo l’apporto di ossigeno, essenziale per la corretta crescita del bambino: aumenta il rischio di sindrome di morte improvvisa del lattante, di basso peso alla nascita, di sindrome di astinenza neonatale da nicotina, di infezioni respiratorie, asma nei primi anni di vita. Da considerare inoltre che il latte delle mamme fumatrici è minore in quantità e qualità rispetto alle non fumatrici.
Anche l’esposizione al fumo passivo è particolarmente nociva per la donna in gravidanza in quanto espone il feto al rischio di sviluppare nella vita leucemia o altri tumori.
Anche l’esposizione al fumo passivo è particolarmente nociva per la donna in gravidanza in quanto espone il feto al rischio di sviluppare nella vita leucemia o altri tumori.
L'esposizione al fumo passivo durante l’infanzia comporta un aumento del rischio di gravi infezioni nel bambino come bronchiolite, asma, polmonite, otite. Inoltre, i bambini esposti possono sviluppare con maggior frequenza problemi comportamentali e scolastici.
I bambini accuditi da adulti fumatori hanno quasi il 70% in più di probabilità di iniziare a fumare entro i 15 anni.
I bambini accuditi da adulti fumatori hanno quasi il 70% in più di probabilità di iniziare a fumare entro i 15 anni.
Sì, coloro che hanno un caregiver che fuma hanno quasi il 70% in più di probabilità di iniziare a fumare entro i 15 anni.
La sigaretta contiene 70 sostanze riconosciute come cancerogene, ma non solo. Ogni sigaretta, infatti, contiene circa 600 ingredienti dalla cui combustione originano più di 7.000 sostanze dannose per la salute. Tra le sostanze cancerogene vi è il catrame che si deposita nei polmoni e nelle vie respiratorie e il polonio 210, una sostanza radioattiva che origina dai fertilizzanti utilizzati nelle piantagioni di tabacco. Tra le sostanze irritanti, invece, vi sono l’ammoniaca e la formaldeide. Queste sostanze interferiscono con l’autodepurazione dei polmoni poiché inibiscono il movimento delle ciglia della mucosa della delle vie respiratorie favorendo, così, infezioni, bronchite cronica ed enfisema.
Tra i prodotti della combustione vi è il monossido di carbonio, un gas molto tossico che si lega all’emoglobina riducendo il trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti. Le conseguenze di questa non sufficiente ossigenazione dei tessuti sono aumento di patologie cardiovascolari, danno alla pelle, ai capelli, oltre che affaticamento e minor rendimento muscolare.
Tra i prodotti della combustione vi è il monossido di carbonio, un gas molto tossico che si lega all’emoglobina riducendo il trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti. Le conseguenze di questa non sufficiente ossigenazione dei tessuti sono aumento di patologie cardiovascolari, danno alla pelle, ai capelli, oltre che affaticamento e minor rendimento muscolare.
I danni ai vasi sanguigni causati dal fumo si ripercuotono anche sulla salute del pene e in particolare sulla sua capacità di erezione aumentando la probabilità di disfunzione erettile. Smettendo di fumare, infatti, già dopo quattro settimane l’attività sessuale migliora e aumenta la possibilità di avere una normale erezione.
Nei maschi il fumo riduce la qualità del liquido seminale: gli spermatozoi dei fumatori sono meno veloci e meno numerosi. Diversi studi hanno mostrato che le sostanze tossiche contenute nel fumo raggiungono lo sperma compromettendo la motilità degli spermatozoi e riducendo la loro capacità di fecondare l’ovocita.
Nelle donne il fumo agisce negativamente sull’ovulazione, riduce la possibilità di concepimento ed è associato a menopausa precoce.
Nelle donne il fumo agisce negativamente sull’ovulazione, riduce la possibilità di concepimento ed è associato a menopausa precoce.
Il decreto legislativo 12 gennaio 2016 n. 6, che recepisce la direttiva 2014/40/UE, impone ai fabbricanti e agli importatori di prodotti del tabacco e ai fabbricanti e agli importatori di sigarette elettroniche e di contenitori di liquido di ricarica di notificare i loro prodotti, corredando tale notifica con una serie di informazioni. La legge prevede anche che il Ministero della Salute e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli rendano disponibili al pubblico tali informazioni raccolte.
Per questo il Ministero della Salute, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, ha creato il sito web https://www.ingredientiprodottideltabacco.it/ in cui è possibile consultare il database di tutti i prodotti commercializzati in Italia tramite le funzioni di ricerca. Si possono ricercare informazioni partendo dal singolo prodotto, dal nome del fabbricante oppure dall’ingrediente stesso.
Per questo il Ministero della Salute, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, ha creato il sito web https://www.ingredientiprodottideltabacco.it/ in cui è possibile consultare il database di tutti i prodotti commercializzati in Italia tramite le funzioni di ricerca. Si possono ricercare informazioni partendo dal singolo prodotto, dal nome del fabbricante oppure dall’ingrediente stesso.
Non è mai tardi per smettere di fumare poiché il miglioramento della qualità di vita è evidente sempre, a tutte le età. Inoltre, prima si smette più si recuperano anni di vita.
Non esiste una regola valida per tutti, ma ridurre gradualmente il numero di sigarette per arrivare alla cessazione permette di abituare mente e corpo ad abbandonarle gradatamente e a lenire così i sintomi dell’astinenza. Quando si arriva a poche sigarette bisogna però fissare la data nella quale provare a non fumare per almeno 24 ore.
La sindrome d’astinenza si manifesta in modo soggettivo nella durata, intensità e sintomatologia. Ci sono fumatori che sperimentano i sintomi nelle prime 24-48 ore dalla cessazione e altri che li sperimentano a distanza di tempo. Anche le strategie per fronteggiarla e superarla sono soggettive: cambiare le proprie abitudini, evitare le situazioni associate alla sigaretta, coltivare un hobby possono essere d’aiuto.
I sintomi dell’astinenza sono il segnale che il corpo si sta liberando dalla nicotina e i più comuni sono: ansia, irritabilità, depressione, difficoltà di concentrazione, insonnia. In caso di difficoltà a gestire i sintomi è consigliato chiedere il supporto di un esperto (attraverso i Centri Antifumo o il Telefono Verde contro il Fumo 800 554088).
I sintomi dell’astinenza sono il segnale che il corpo si sta liberando dalla nicotina e i più comuni sono: ansia, irritabilità, depressione, difficoltà di concentrazione, insonnia. In caso di difficoltà a gestire i sintomi è consigliato chiedere il supporto di un esperto (attraverso i Centri Antifumo o il Telefono Verde contro il Fumo 800 554088).
È possibile un leggero aumento di peso, poiché il metabolismo, che prima con la sigaretta era accelerato, ritorna a livelli fisiologici. Oltre a ciò, già dai primi giorni di cessazione migliorano gusto ed olfatto, per cui si riassaporano i cibi e quindi mangiare diventa un piacere. Con il tempo si ritrova un giusto equilibrio e nel giro di sei mesi dalla cessazione gli eventuali chilogrammi in più vengono persi. Per contenere l’aumento di peso è certamente utile fare attività fisica e seguire una dieta equilibrata.
Certamente è possibile, dipende anche dal grado di dipendenza dalla nicotina e dalla motivazione a smettere. Si possono anche utilizzare strumenti di auto-aiuto presenti in questa piattaforma nella Sezione ‘Smetto di Fumare’.
C’è da tenere presente, però, che senza un sostegno specialistico alla cessazione solo il 4% dei tentativi di smettere di fumare ha successo e si mantiene nel tempo. Un supporto professionale ed eventualmente una terapia farmacologica possono più che raddoppiare le possibilità di smettere di fumare.
C’è da tenere presente, però, che senza un sostegno specialistico alla cessazione solo il 4% dei tentativi di smettere di fumare ha successo e si mantiene nel tempo. Un supporto professionale ed eventualmente una terapia farmacologica possono più che raddoppiare le possibilità di smettere di fumare.
Il Telefono Verde contro il Fumo (TVF) 800 554088 dell’Istituto Superiore di Sanità è un servizio di counselling telefonico, nazionale, anonimo e gratuito che fornisce informazioni sul tabagismo e sulle problematiche ad esso correlate e sostiene e motiva i fumatori che vogliono smettere di fumare.
Al Telefono Verde contro il Fumo risponde un’équipe di psicologi ed esperti in materia di tabagismo.
Il Telefono Verde contro il Fumo si rivolge a tutti i cittadini. In particolare ai fumatori che chiedono aiuto per smettere di fumare ma anche agli ex fumatori per sostenerli in momenti a rischio di ricadute, ai familiari che desiderano sostenere i propri cari nello smettere di fumare, agli operatori socio-sanitari e scolastici per fornire materiale scientifico e informativo, ai non fumatori per indicare le strategie di tutela dal fumo passivo.
Il Telefono Verde contro il Fumo è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 16.00.
Il Servizio Telefono Verde contro il Fumo è gratuito.
Diversi studi indicano che l’esposizione all’aerosol delle e-cig potrebbe avere effetti avversi sui polmoni e sulla funzionalità polmonare. L’esposizione ripetuta alla acroleina, che è prodotta dal riscaldamento del glicol propilene e dalla glicerina presenti nei liquidi delle e-cig, può causare infiammazione polmonare cronica, riduzione delle difese, infiammazione neutrofila, ipersecrezione di muco e danni al tessuto dei polmoni.
Visto che la maggior parte dei giovani utilizza liquidi con nicotina, l’esposizione a tale sostanza induce dipendenza, comporta dei rischi per la salute ed è soprattutto una via per il passaggio all’uso della sigaretta tradizionale.
Ad oggi non c’è evidenza che l’uso di e-cig sia efficace ad aiutare la cessazione dal fumo di sigarette tradizionali.
I prodotti del tabacco riscaldato (HTP) contengono tabacco ed espongono gli utenti a emissioni tossiche, molte delle quali causano il cancro e sono dannose per la salute. Non ci sono prove sufficienti per suggerire che siano meno dannosi delle sigarette convenzionali. Alcune tossine sono presenti a livelli più alti negli aerosol HTP rispetto al fumo di sigaretta convenzionale, e ci sono alcune tossine aggiuntive presenti negli aerosol HTP che non sono presenti nel fumo di sigaretta convenzionale. Le implicazioni per la salute dell'esposizione a questi sono attualmente sconosciute.
Non ci sono prove sufficienti sugli effetti delle emissioni di seconda mano prodotte dagli HTP, sebbene queste emissioni contengano sostanze chimiche nocive e potenzialmente dannose.
No. Attualmente, secondo la Legge n. 8 novembre 2013, n. 128, l’uso della sigaretta elettronica è vietato nei locali chiusi e nelle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni del sistema educativo di istruzione e di formazione, quindi vale anche per le università. Chiunque violi tale divieto è soggetto alle sanzioni amministrative pecuniarie previste dalla legge.
Il divieto si applica in tutti gli spazi comuni chiusi, come le scale, l’ascensore ecc. Solo le private abitazioni ed i luoghi all’aperto sono esenti dal divieto.
Sul cartello vi deve essere la scritta “VIETATO FUMARE”, integrata dalle seguenti indicazioni:
- La prescrizione di legge (art. 51 della Legge 3/2003)
- Le sanzioni applicabili ai contravventori
- I soggetti a cui spetta vigilare sull’osservanza del divieto e quelli cui compete accertare le infrazioni.
No. Vi è divieto di acquisto per i minorenni sia per le sigarette elettroniche sia per il liquido di ricarica contenente nicotina. Il rivenditore che, nel dubbio, non chiedesse la carta di identità e non verificasse l’età, rischia la sospensione di 15 giorni della licenza all’esercizio dell’attività ed una sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 3.000 euro. La sanzione può aumentare qualora si vendessero sigarette elettroniche non ad uno ma a più minorenni.
No. La vendita di sigarette è proibita ai minori di 18 anni dalla legge di conversione 8 novembre 2012, n. 189 del decreto 13 settembre 2012 che ha innalzato il precedente limite dei 16 anni. I rivenditori sono tenuti a chiedere il documento d’identità. Per i rivenditori che violano le norme (Decreto Lgs. n. 6 del 12 gennaio 2016, art.24) sono previste sanzioni pecuniarie tra 500 e 3000 Euro e sospensione della licenza per 15 giorni. In caso di recidiva la sanzione pecuniaria va dai 1.000 agli 8.000 euro con la revoca della licenza. Dal 1° gennaio 2013 i distributori automatici sono dotati di un sistema automatico di rilevamento dell’età.
I Centri Antifumo sono servizi ambulatoriali che offrono percorsi specialistici efficaci per smettere di fumare. L’Istituto Superiore di Sanità si occupa dal 2000 del censimento dei Centri Antifumo appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale e alla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT).
L’accesso ai Centri Antifumo appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale avviene generalmente con il pagamento del ticket sanitario, talvolta è gratuito. Il percorso di cessazione effettuato presso la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori o un privato sociale può prevedere il pagamento di una quota associativa oppure essere gratuito.
Gli interventi offerti presso i Centri Antifumo sono in genere trattamenti integrati ovvero composti da terapie farmacologiche (sostituti della nicotina, Bupriopione, Vareniclina, Citisina) e da interventi psicologici individuali o di gruppo (couselling, intervento psicoeducativo, psicoterapia, ecc.), che prevedono la presenza di diverse figure professionali (medici, psicologi, infermieri ecc).
È possibile consultare l’elenco aggiornato dei Centri Antifumo presenti sul territorio nazionale attraverso la mappa geolocalizzata e la “Guida ai Servizi Territoriali per la cessazione dal fumo di tabacco” presenti su questa piattaforma.